domycol
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Da non crederci! ma ci fanno o ci sono?
La scelta dell'amministrazione piacentina è destinata a suscitare quanto meno un po' di ironia.
A Piacenza via Braille è... un vicolo cieco
NOMEN OMEN - Un nome, un destino: la locuzione latina deve essere momentaneamente sfuggita all'amministrazione comunale della città di Piacenza, che - nella Giornata nazionale del Braille - ha dedicato una via al francese che inventò il sistema di scrittura a sei punti per non vedenti, ancora oggi in uso. Peccato che la scelta sia ricaduta su un vicolo cieco: una vera e propria spigolatura che non ha mancato di assurgere agli onori della cronaca nazionale e di suscitare sentimenti vari, con buona prevalenza del sarcasmo su tutti.
CUL DE SAC - Via Braille si trova nel quartiere periferico della Besurica: è la prima traversa a destra di via Perfetti, per chi proviene da via Turati o via della Besurica. Non sbuca da nessuna parte. Un vicolo cieco, appunto. Per dirla alla francese, un cul de sac. Che non è piaciuto al primo cittadino della città emiliana, Paolo Dosi: “Sono profondamente amareggiato […]. Una facile ironia che ci lascia particolarmente perplessi perché i motivi per cui abbiamo deciso di dedicare la via a Louis Braille sono molto più seri della barzelletta del vicolo cieco”.
LE REAZIONI: ILARITA' O SDEGNO? - Il sindaco ha risposto con una nota stampa che ha trovato ampia diffusione, in cui si sofferma dettagliatamente sui motivi che hanno portato alla scelta del nome, e al ruolo nevralgico della strada in questione. La conclusione è questa: “Concludendo, questa scelta non è dettata dall’imminenza del Carnevale, ma dalla ragione e dalla sensibilità”. Non sembra sia bastato a placare l'ilarità generale e le aspre critiche dell'opposizione cittadina: a essere benevoli, Settimana Enigmistica alla mano, si tratta quanto meno di un'involontaria spigolatura.
Fonte: Alvolante
La scelta dell'amministrazione piacentina è destinata a suscitare quanto meno un po' di ironia.
A Piacenza via Braille è... un vicolo cieco
NOMEN OMEN - Un nome, un destino: la locuzione latina deve essere momentaneamente sfuggita all'amministrazione comunale della città di Piacenza, che - nella Giornata nazionale del Braille - ha dedicato una via al francese che inventò il sistema di scrittura a sei punti per non vedenti, ancora oggi in uso. Peccato che la scelta sia ricaduta su un vicolo cieco: una vera e propria spigolatura che non ha mancato di assurgere agli onori della cronaca nazionale e di suscitare sentimenti vari, con buona prevalenza del sarcasmo su tutti.
CUL DE SAC - Via Braille si trova nel quartiere periferico della Besurica: è la prima traversa a destra di via Perfetti, per chi proviene da via Turati o via della Besurica. Non sbuca da nessuna parte. Un vicolo cieco, appunto. Per dirla alla francese, un cul de sac. Che non è piaciuto al primo cittadino della città emiliana, Paolo Dosi: “Sono profondamente amareggiato […]. Una facile ironia che ci lascia particolarmente perplessi perché i motivi per cui abbiamo deciso di dedicare la via a Louis Braille sono molto più seri della barzelletta del vicolo cieco”.
LE REAZIONI: ILARITA' O SDEGNO? - Il sindaco ha risposto con una nota stampa che ha trovato ampia diffusione, in cui si sofferma dettagliatamente sui motivi che hanno portato alla scelta del nome, e al ruolo nevralgico della strada in questione. La conclusione è questa: “Concludendo, questa scelta non è dettata dall’imminenza del Carnevale, ma dalla ragione e dalla sensibilità”. Non sembra sia bastato a placare l'ilarità generale e le aspre critiche dell'opposizione cittadina: a essere benevoli, Settimana Enigmistica alla mano, si tratta quanto meno di un'involontaria spigolatura.
Fonte: Alvolante