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General MotorsSospesi due ingegneri

domycol

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Dopo l'avvio dell'indagine interna in merito allo scandalo delle auto con blocchetti chiave difettosi, che ha causato almeno 13 vittime, la Ceo del Gruppo General Motors, Mary Barra, ha deciso di sospendere e mettere in aspettativa i due ingegneri coinvolti direttamente nella vicenda. Questa scelta è stata messa in atto dopo aver raccolto ulteriori informazioni sulle procedure anomale che hanno portato alla progettazione del componente, installato su circa 2,6 milioni di veicoli e nato per risparmiare sui costi di produzione.

Scuse. Mary Barra si è scusata pubblicamente per l'accaduto ed è stata convocata nei giorni scorsi in Senato, mentre prosegue il lavoro di ricerca e analisi interna dell'ex procuratore Anton Valukas, nominato dalla stessa Barra per fare chiarezza sugli eventi. Sembra infatti che il difetto fosse ben noto e che la soluzione del problema sia stata realizzata senza seguire le normali procedure, mettendo così a rischio gli inconsapevoli clienti.

Nhtsa. Il Senato ha fatto pressioni proprio per individuare e licenziare tutte le persone coinvolte negli eventi, mentre proprio in questi giorni all'interno del gruppo GM sarà presentato il programma "Speak Up for Safety", una iniziativa volta a dar voce ai dipendenti a tutti i livelli per fornire idee e informazioni in tema di sicurezza dei modelli in commercio. I problemi per il gruppo americano non sono finiti: anche l'ente per la sicurezza Nhtsa si è fatto sentire, chiedendo risposte veloci e chiare sul problema e minacciando di arrivare a una causa civile per far valere le proprie ragioni.
Fonte:http://www.quattroruote.it/news/industria/2014/04/10/general_motors_sospesi_due_ingegnieri.html

da galera!
 
certe cose ci vorrebbero anche in italia . . . ma è impossibile, ormai abitiamo in "itaglia" . . .
 
Data la gravità della situazione e del potenziale. pericolo(http://www.quattroruote.it/news/ind...ppi_sul_caso_dei_blocchetti_d_accensione.html), un simile provvedimento è proprio il "minimo sindacale", non per il difetto in se, capita a tutti di sbagliare, e quando capita a chi progetta o collauda determinati componenti, quindi seppur gravi gli errori sono "leciti in quanto possibili", ma le ripercussioni possono essere gravi come in questo caso, quella che secondo me qui è imperdonabile è la leggerezza con cui il problema è stato affrontato!

P.S.
Riflessione superficiale ma spontanea:
Tra componenti, lavoro, spese di gestione e ovviamente spese legali, il richiamo costerà alla casa 80 milioni di dollari per la sostituzione di 1,6 milioni di blocchetti, (+ eventuali rimborsi derivati dalle cause con le famiglie delle vittime, ma per ora tralasciamo...) che ai conti fa 50 dollari ad intervento, secondo voi se un comune mortale al quale si è semplicemente rotto il blocchetto andasse in assistenza a farlo cambiare, quanto costerebbe lo scherzetto?
 
Faccio l'avvocato del diavolo e spezzo una lancia in favore degli ingegneri.
Partiamo dal fatto che in America i consumatori sono molto ma molto più tutelati e la gente è abituata ad andare dall'avvocato come noi dal panettiere, ricordo di un caso in cui un americano si era comprato una Porsche e dopo essersi andato a schiantare perché andava troppo veloce è riuscito a farsi risarcire macchina e danni dal costruttore perché nel manuale di istruzioni non c'era scritto che le alte prestazioni dell'auto richiedevano un'attenzione e capacità di guida superiori alla media... Da noi ci avrebbero detto "bravo pirla!" e sarebbe finita lì.

Il caso in questione riguarda, secondo quello che ho letto, il fatto che con portachiavi particolarmente pesanti, la combinazione chiave-blocchetto poteva essere tale per cui in condizioni fuori dal normale (forti decelerazioni, superiori alla capacità di frenata di un mezzo) poteva far spegnere il mezzo, rendendo inattivi gli airbag se poco dopo il fatto fosse avvenuto un incidente.
Sempre secondo le mie fonti, ciò poteva accadere in alcuni casi e solo se si attaccavano portachiavi particolarmente pesanti alla chiave del veicolo.

D'altra parte si è detto che il blocchetto era stato riprogettato per ridurne i costi di produzione, evidentemente è stato fatto qualche compromesso inaccettabile e non si è pensato alla possibilità di fare un incidente con un portachiavi pesante (nessun crash test lo prevede).

È giustissimo che la casa si prenda le proprie responsabilità, così come chi ha progettato il componente, ma ogni componente in un auto dev'essere omologato e sottoposto a severi test (indipendenti dalla stessa casa automobilistica) per poter vendere una certa auto. Ora, non posso entrare nel merito perché non conosco tutti i dettagli fino in fondo, ma se il componente ha superato tutte le omologazioni e le indagini interne della casa, perché mettere alla gogna i due ingegneri? Da un lato c'è chi è morto per un componente difettoso, dall'altra parte ci saranno anche questi due poveri uomini che non dormiranno più la notte mangiandosi le mani...

Negli anni passati molti incidenti aerei sono stati commessi per errori umani e i piloti spesso venivano assolti, nonostante avessero ammazzato decine di persone, perché avrebbero agito secondo come erano stati addestrati. Era il sistema di addestramento ad avere una falla, pertanto il problema stava a monte dei due piloti. La soluzione era rivedere l'addestramento, prevedere nuove situazioni di pericolo e formare tutto il personale per agire di conseguenza.

Se i due ingegneri (non lo so, ma non si può nemmeno dire il contrario) hanno fatto tutto ciò cui era stato loro chiesto, perché condannarli?

Forse questa mia uscita sarà fuoriluogo e politicamente scorretta, ma nel mio percorso di formazione (che spero mi porti a diventare un ignegnere) spesso mi sono posto il problema della grande responsabilità di cui mi farò carico quando svolgerò il mio lavoro.
Credo però che in questo caso si sia voluto dare un volto a queste morti e trovare qualcuno contro cui scatenare la propria rabbia. Non è la prima volta che succede..


EDIT: Leggo solo ora l'articolo Quattroruote postato da AlexCNC, pare che effettivamente ci siano state delle irregolarità, anche se non mi è chiaro se l'irregolarità sta nell'aver fatto di aver fatto il pezzo difettoso senza cambiarne il codice articolo, o se invece sta nell'aver risolto il problema senza cambiare il codice articolo (cosa che impedirebbe di trovare le vetture col pezzo problematico). Resta il fatto che nel 2003 il componente è stato messo in produzione senza problemi e che si è temporeggiato finora prima di intervenire, permettendo alla gente di morire nel frattempo. Dubito che il non intervento sia imputabile alle due persone che ora stanno pagando per tutti...
 
il fatto è non si tratta di errore, ma leggendo l'articolo c'è dolo!
"...Sembra infatti che il difetto fosse ben noto e che la soluzione del problema sia stata realizzata senza seguire le normali procedure..." dimmi tu se è accettabile!
 
Consiglio di leggere l'articolo americano a cui Quattruoruote si ispira, perché è un po' più esaustivo.
Nel 2003 è entrato in produzione un nuovo blocchetto di accensione progettato congiuntamente da ingegneri GM e da Delphi (il fornitore che poi l'avrebbe prodotto). Si accorgono che la forza necessaria per passare dalla posizione "quadro acceso" a "accessori" (che spegnerebbe il quadro disattivando gli airbag) è troppo piccola, motivo per cui potrebbe capitare che questo spostamento della chiave avvenga senza l'intervento di una persona. Nel 2006 GM propone a Delphi una modifica, chiedendo di produrre un nuovo pezzo migliorato per risolvere il problema. Il nuovo pezzo migliorato, però, su richiesta di GM avrà lo stesso codice di quello difettoso. ERRORE. Delphi, dall'altra parte, sa che non possono esistere due pezzi diversi con lo stesso codice, avrebbe dovuto segnalarlo, ma non l'ha fatto. ERRORE.
Nel frattempo viene messo in produzione il pezzo nuovo dal 2007 ed escono alla ribalta casi di incidenti in cui se dopo un primo urto lieve (in cui si disattiva la chiave) ne segue uno più grave che richiederebbe l'apertura degli airbag, questa non avveniva e le persone restavano gravemente ferite o morivano.

Ora pare che sia all'interno di GM che di Delphi chi coordinasse la progettazione del pezzo era al corrente della modifica, nonostante fosse stata formalmente approvata, dato che comunque l'ufficio acquisti di GM e chi fosse direttamente coinvolto nella riprogettazione e nella produzione del pezzo dovevano per forza saperlo, per poter attuare la modifica.
Il danno principale è stato che gli incidenti in cui non si aprivano gli airbag apparivano come misteriori, dato che colpivano solo le vetture pre-2007, ma non risultavano modifiche nell'intorno di quella data che potessero giustificarne il cambiamento di sicurezza, creando così un ritardo enorme nella gestione delle campagne di richiamo (forse è stato fatto apposta per temporeggiare, ma anche in questo caso, non è certo il progettista che gestisce i costi/benefici dell'avviare una campagna di richiamo).

A me pare abbastanza evidente che non si possa incolpare una o due persone sole, ma che c'è stata una falla gigantesca nell'intero sistema, che ha permesso una cosa del genere.
 
Grazie! molto esaustivo! effettivamente la colpa andrebbe ricercata a chi ha dato il medesimo codice e a Gm che non si è accorta che il nuovo pezzo avesse lo stesso codice del vecchio! Effettivamente qui gli ingegneri non c'entrano una pippa!
 
Grazie! molto esaustivo! effettivamente la colpa andrebbe ricercata a chi ha dato il medesimo codice e a Gm che non si è accorta che il nuovo pezzo avesse lo stesso codice del vecchio! Effettivamente qui gli ingegneri non c'entrano una pippa!

Infatti il loro errore (dei progettisti) è a mio avviso "umano", dalle gravi ripercussioni è vero, ma come già detto, comunque lecito.
L' assurdo sta nella gestione della soluzione, è lì che vanno ricercati i veri "criminali", quel che conta è che finalmente si stiano prendendo provvedimenti!
 
A quanto pare in molti sapevano del problema, ma visto che il richiamo sarebbe stato costoso hanno preferito tacere! :mad: a testimoniarlo è proprio uno degli ingegneri sospesi!

Più giorni passano più il caso dei richiami della General Motors negli Stati Uniti e in Canada si ingrossa. Si tratta, com’è noto, di almeno 2,6 milioni di esemplari principalmente del modello Chevrolet Cobalt e di altre compatte riservate al mercato locale. Lo spegnimento improvviso del motore ed il conseguente blocco del servosterzo, del servofreno e degli air bag, per un difetto dell’interruttore di accensione fornito dalla Delphi, hanno provocato un numero per ora non definito di incidenti mortali. Al momento sono 13 i morti accertati, ma la cifra potrebbe arrivare a 300.

Una brutta storia che ricorda quella che mise in ginocchio la Ford nel 2001 per gli oltre 200 morti causati dalle gomme Firestone dell’Explorer, e per altra via quella delle Toyota e Lexus che non si fermavano, nel 2010. Ma questa volta c’è di molto peggio e il costo di 1,3 miliardi di dollari, che inciderà pesantemente sul bilancio GM del primo trimestre, è poca cosa rispetto a quel che potrà ancora succedere.

Dalle inchieste in corso è già emerso con assoluta evidenza che l’inconveniente era noto a molti manager della GM da una decina d’anni e che non erano intervenuti “per motivi economici”. Questa la testimonianza di Gary Altman, uno degli ingegneri addetti ai modelli compatti, che ora è stato sospeso dal lavoro insieme al collega Raymond De Giorgio in attesa della fine inchiesta. La caccia ai responsabili, o sarebbe meglio dire agli irresponsabili, “quelli che sapevano”, è aperta e l’intera storia assume sempre più i contorni di una sceneggiatura cinematografica alla Erin Brockovich, celebre film di Steven Soderbergh con Julia Roberts.

Intanto è in corso in questi giorni a Washington il serrato interrogatorio da parte dei membri del Congresso nei confronti di Mary Barra, la celebratissima neo amministratore delegato di GM e perfino del capo della NHTSA, l’Ente per la sicurezza stradale. Nell’immagine di accompagnamento all’articolo le fotografie dei defunti alle spalle di Mary Barra durante la seduta.

Siamo appena all’inizio, ma considerando l’assoluto rigore del sistema americano su questa materia, la nuova GM potrebbe vedersi chiamata a rispondere di responsabilità che si ritenevano prescritte dalla bancarotta del 2009.

Questo succede in America dove la tutela del consumatore è garantita per legge da almeno 50 anni e nessuna lobby industriale può arrestarne i processi. In Europa invece il difetto di fabbrica non è previsto e se muori in strada sarà di certo colpa tua. Eppure i costruttori (globali) sono gi stessi e, spesso, anche le vetture pericolose.

Fonte: http://www.autoblog.it/post/336613/richiami-vetture-general-motors-scandalo
 
Questo succede in America dove la tutela del consumatore è garantita per legge da almeno 50 anni e nessuna lobby industriale può arrestarne i processi. In Europa invece il difetto di fabbrica non è previsto e se muori in strada sarà di certo colpa tua. Eppure i costruttori (globali) sono gi stessi e, spesso, anche le vetture pericolose.

Fonte: http://www.autoblog.it/post/336613/richiami-vetture-general-motors-scandalo

A parte rari casi d' eccellenza, i costruttori che costruiscono a prescindere per tutto il mondo, prestano più attenzione laddove le norme sono più severe, mentre in altri prendono "licenze poetiche" adagiandosi sulle falle normative che consentono più libertà di errore.
Si parla tanto di globalizzazione, ma per molti aspetti tra cui questo, siamo ancora lontani anni luce, e credo che visto quanto risulta comodo per i grandi gruppi che smuovono l' economia mondiale, rimarremo sempre così.
Un altro esempio raccapricciante che mi viene in mente, risale a qualche anno fa e riguarda altri veicolo su ruote molto particolari, i passeggini!
McLaren creò un modello alquanto pericoloso perchè in diversi casi lo snodo che consente il movimento della capottina aveva tranciato le dita di alcuni bimbi, tale modello difettoso venne ritirato dal mercato e modificato in garanzia solo nei paesi in cui le norme vigenti prevedevano e specificavano che episodi tali non dovessero in alcun modo accadere, mentre negli altri paesi (tra cui il nostro) il modello incriminato rimase in vendita invariato e senza riconoscimento di modifiche in garanzia fino ad esaurimento scorte!
 
No comment! E parliamo di un passeggino tra i più economici!
 
Di Questa cosa del passeggino meclaren non ero per niente a conoscenza , io lo regalato a mia nipotina qualche anno fa andrò a verificare il sistema della cappottina , pensa te per fortuna finora non è accaduto mai il peggio !!! Pensare che già è uno dei più costosi io ho preso la versione denim mi sembra occhio e croce 250€ per un semi ultraleggero e già un bel prezzo , vedete in Italia siamo indietro la maggior parte di noi associa la qualità e affidabilità al prezzo pagato su qualsiasi cosa e a volte non è per niente così !!!
 
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