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Guard Rail Assassini: il 10 luglio in moto con un fiocco rosso, facciamoci sentire!

Massimiliano Guerra

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Massima solidarietà per i colleghi che organizzano questo evento per 2 motivi:

1 - Le cose intelligenti sono un bene comune di tutti, quindi vale la pena divulgarle e sostenerle!

2 - Non bisogna essere necessariamente motociclisti per capire che questo sistema di barriere è antiquato e non idoneo alla sicurezza di tutti gli utenti della strada.

Un consiglio, date un'occhiata video...

[video]http://youtu.be/Miw11MqAq7s[/video]

I social media hanno la possibilità di diffondere un messaggio importante, scatenare rivolte e influenzare l’opinione pubblica. Il principio della condivisione di idee e della diffusione virale di proposte e iniziative, è alla base della manifestazione che il 10 luglio coinvolgerà tutti noi motociclisti, per protestare contro i guard rail assassini.

Nessuna istituzione e nessuna associazione sono coinvolte dal principio, solo una proposta nata dai motociclisti che ha raccolto più di 12.000 adesioni su Facebook e che sta facendo il giro d’Italia sulle bacheche degli appassionati che ci tengono alla sicurezza in moto. Il 10 luglio, tutti gli utenti della strada leghino un nastro o un fazzoletto rosso alla propria moto, auto o bicicletta. Una protesta colorata e silenziosa, per unire tutti coloro pretendono più sicurezza sulle strade.

Diversi gruppi regionali stanno nascendo attorno a questa proposta, portata avanti dalle strutture dei motoclub locali. Per tutti i dettagli dell”operazione” potrete consultare questa pagina Facebook, dove sono elencati anche i Motoclub da contattare per organizzare giri e incontri di protesta. Lo scopo è anche quello di creare tanto materiale foto/video in modo da diffondere a macchia d’olio la protesta. Voi parteciperete?


fonte: motoblog.it
 
un amico è morto tagliato letteralmente in due da un guard rail mentre andava a lavorare con uno scooterone, un'altro ci ha lasciato attaccato una gamba per evitare due auto che si sorpassavano in senso contrario.

Per il lavoro che faccio, da sempre faccio molta autostrada, ho visto personalmente tre camion volare per aria cadendo nella corsia opposta a causa di questi aggeggi mal progettati o male installati.

Per carità hanno salvato molte vite, ed ora si vedono guard rail che tengono in cosiderazione queste problematiche, ma c'è tanto da sistemare ...

Marco
 
Guard rail salvamotociclisti: arriva la bocciatura da parte dell'UE

Che amarezza... Mi sembra l'unico commento che posso fare...
Una grande occasione persa per diminuire il bollettino di guerra delle strade!

Periodo di esami ovunque: scuole, università e…Unione Europea. Nelle ultime ore è stato annunciato che la tanto attesa soluzione a molte assurde tragedie per le strade europee è stata bocciata dalla stessa UE. Il CEN (Comitato Europeo Normazione) ha deciso di rimandare la votazione sul nuovo protocollo di omologazione dei guard rail salvamotociclisti, riducendo la proposta di protocollo a specifica tecnica. Il segretario generale della FEMA, Aline Delaye, ha dichiarato: “Avevamo atteso a lungo e con la massima fiducia questo mese di giugno, per la riunione del Comitato Tecnico incaricato (TC226), invece è arrivata questa inattesa doccia fredda. Un’occasione persa!”

Nonostante si lavorasse a questo progetto da più di tre anni, su 14 paesi votanti il voto contrario è stato espresso da 8 stati: Regno Unito, Germania, Repubblica Ceca, Olanda, Finlandia, Svezia e Irlanda. Dalla parte dei “buoni” solo Francia, Belgio, Norvegia, Italia, Portogallo e Spagna. Anche qui il triste commento del segretario Delaye: “Posso solo prendere atto di questa decisione con grande amarezza. Credo che i membri del CEN abbiano perso un’occasione storica per fare la storia della sicurezza della moto. Ora quello che sarà di queste specifiche tecniche per me è un mistero. E ho dei dubbi sulla legittimità degli argomenti portati avanti da coloro che hanno votato no allo standard europeo. Ma questa è la situazione”.

Non sono quindi bastate le tante testimonianze positive della funzionalità del progetto arrivate dalla Spagna, le testimonianze dei tecnici del CEN e degli altri stati. A quanto pare i votanti si sono adoperati per trovare dei punti di contatto fra le diverse proposte che venivano portate avanti, lasciando ai motociclisti la paura delle gigantesche lamiere taglienti che delimitano le carreggiate!


normal_paroldo11.jpg


fonte: motoblog.it
 
Bruxelles
L’Unione Europea dice no ai guardrail salva motociclisti
Dopo un dibattimento durato tre anni ancora un nulla di fatto sull’approvazione del protocollo di omologazione dei guardrail salva motociclisti



(ASAPS), 13 luglio 2011-Nei giorni scorsi il CEN (Comitato Europeo Normazione) ha deciso di rimandare l’approvazione del protocollo di omologazione dei guardrail salva motociclisti.
Dopo tre anni di dibattimento, e senza che si fosse arrivati ad alcuna deliberazione definitiva sull’argomento, l’ente normativo che ha lo scopo di armonizzare e produrre norme tecniche, ha deciso di fatto di congelare la proposta. Tutto questo mentre il numero di centauri che perdono la vita in Europa e in particolar modo nel nostro Paese, rimane altissimo specie nei fine settimana estivi. Nell’ultimo week-end, il secondo di luglio hanno perso la vita 25 motociclisti, un triste record per il 2011.
Tra i quattordici paesi con diritto di voto nell’organismo comunitario solo Francia, Belgio, Norvegia, Italia, Portogallo e Spagna si sono espressi positivamente sull’approvazione, accogliendo in questo modo quelle soluzioni infrastrutturali che durante i test hanno dimostrato il loro valore nel migliorare la sicurezza stradale. Al contrario Regno Unito, Germania, Repubblica Ceca, Olanda, Finlandia, Svezia e Irlanda hanno deciso di optare per un rinvio del protocollo, che è stato quindi ridotto a semplice specifica tecnica.
La bocciatura del protocollo suona per l’Italia come una beffa soprattutto se si pensa che è avvenuta poco dopo che l’Istat ha reso noto che il nostro Paese è tra quelle nazioni che non sono riuscite a centrare l’obiettivo UE che prevedeva, entro il 2010, il dimezzamento del numero dei morti sulle strade rispetto alle cifre del 2001. (Fonte ASAPS)
 
Cesena
Protesta dei motociclisti contro il guardrail ghigliottina
Un centinaio di centauri ha sensibilizzato le autorità responsabili, sul problema della sicurezza durante il Motoraduno tenutosi a Bertinoro
Protesta anche per il viadotto Gatto a Salerno
La solidarietà dell'Asaps



(Asaps) Conosciamo bene i dati della mortalità nazionale e locale dei motociclisti. Nella sola provincia di Forlì- Cesena da inizio anno su 23 decessi per incidenti stradali ben 11 sono i centauri che hanno perso la vita. In alcuni casi è stato fatale l'impatto con i pali di sostegno dei guard-rail. Un problema quello delle barriere di protezione (protezione???) che non sembra trovare una soluzione per il solito pianto sulla mancanza di fondi invocato dagli enti proprietari della strada. Fra i moticliclisti serpeggia un crescente malcontento che sta sfociando in raccolte di firme e anche più eclatanmti manfestazioni come quella organizzata dal Motoclub di Capocolle di Bertinoro, durante la 8^ edizione del Motoraduno de Mont Spachè, 7^ Memorial Nivola, svoltosi domenica mattina a Capocolle, con la quale il Motoclub ha voluto sensibilizzare gli enti priprietari delle strade contro il "guard-rail ghigliottina", organizzando una protesta che ha visto partecipare molti motociclisti. Un centinaio di centauri, contraddistinti da un nastro rosso al braccio, hanno fatto tappa al guard-rail di via Cellaimo e hanno posato per le macchine fotografiche.
Anche a Salerno le associazioni dei motociclisti protestano per la pericolosità del del viadotto Gatto un vero incubo per i centauri.
Non si capisce bene come mai lo Stato e gli enti locali riescano a sfilare miliardi di euro l'anno (oltre 60) fra tasse, imposte, accise e contravvenzioni mentre per la messa in sicurezza della strada manchino sempre i quattrini. Questo è uno scandalo! Anche l'Asaps che non ha mai mancato di fare sentire la sua voce, a volte censurando severamente i comportamenti di alcuni bikers, ora dice basta! Ognuno si assuma le proprie responsabilità, non lo si può chiedere solo ai motociclisti! (Asaps)
Guard rail "assassini". E’ il viadotto Gatto l’incubo dei motociclisti
Barriere di protezione pericolose in cittá per le due ruote. Battaglia delle associazioni per la loro sostituzione. In cittá pericoli anche in via Bosco e agli svincoli della tangenziale. Viadotto Gatto e tangenziale punti critici
SALERNO 10.07.2011 - E’ una vera e propria battaglia, quella che i motociclisti salernitani - e non solo - intendono portare avanti, e vincere, contro i guard rail "assassini". Sono anni ormai che gli appassionati delle due ruote premono sulle istituzioni - e principalmente sull’Anas - affinché i dispositivi chiamati, molto eufemisticamente, "di sicurezza" presenti ora sulle strade a scorrimento veloce vengano sostituiti con effettivi impianti "salvavita". Non poche a Salerno le "zone rosse" nella quali continuano a imperversare guard rail obsoleti e pericolosamente affilati. E’ Gerardo Postiglione, presidente dell’associazione "Strade sicure" onlus a fare la mappa delle strade più a rischio: prima fra tutte la tangenziale, nei pressi delle uscite Sala Abbagnano e San Leonardo. Sotto accusa, però, anche alcune strade di competenza comunale quali via Bosco, a Giovi Piegolelle, dove da tre anni, in seguito a un incidente, il guard rail è ridotto a un groviglio di lamiere, e il viadotto Gatto, l’arteria più pericolosa di Salerno. Consultando siti specializzati, forum e piazze virtuali frequentate per lo più da centauri non si riesce a trovare uno solo di loro che riconosca l’utilitá e la reale sicurezza dell’attuale impiantistica presente su autostrade, tangenziali e strade provinciali, quelle insomma dove la velocitá di andatura è più elevata e i rischi di incidenti, dalle nefaste conseguenze a volte, sono decisamente più alti. A maggior ragione se ai lati della strada che si percorre ci sono pannelli taglienti come lame. Per definizione il guard rail è una sbarra in lamiera ondulata, nervata e scatolata ai bordi, sorretta da sostegni elastici, posta lungo i bordi della carreggiata al fine di impedire l’uscita di autoveicoli in seguito a sbandamenti. Ma il dispositivo in questione - come denunciano i membri dell’associazione "Salerno in moto", "Bikers Salerno" e "Strade sicure" - nasconde molte insidie. E il web è pieno di denunce, con tanto di foto drammatiche che raffigurano come i guard rail, invece di salvare vite, le abbiano stroncate. Nel caso in cui ci vada a sbattere contro un’autovettura, il rischio più grande è che si manifesti l’effetto "ariete" se il guard rail, nella sua parte finale, non è sotterrato: il dispositivo, praticamente, lacera la carrozzeria ed entra nell’a bitacolo. Per i motociclisti, invece, il pericolo più grande è rappresentato dal paletto di sostegno dell’impianto che, risultando un ostacolo fisso e molto sottile, può creare un effetto "ghigliottina". Insomma non si scherza. Ma in Italia, e soprattutto a Sud, continuano a rimanere lì dove sono i dispositivi non a norma che le associazioni chiedono che vengano eliminati a favore di apparecchiature molto più sicure presenti sul mercato.
 
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