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Megavideo Oscurato: la libertà internettiana a rischio? No, o forse si?

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Chiuso Megaupload: la rivolta del web e degli Anonymous!
Tutto il responsabile di Megaupload è sotto accusa per violazione di copyright e delle leggi anti-pirateria.

megaupload-logo.jpg

La procura ha chiuso il maggior servizio mondiale di streaming e file sharing e ha condannato il proprietario e altri membri per violezione delle leggi di pirateria.
L'accusa rivolta è di costare oltre 500 milioni di dollari persi dalla mancata vendita di film e altri contenuti.
Megaupload si presenta come una sorta di magazzino attraverso il quale gli utenti possono archiviare file di grandi dimensione impossibili da inviare via email. Un uso leggittimo nel quale si innesta una zone di illegalità dato che molti caricano file protetti da copyright e poi diffondono i link su forum e blog.
Megaupload guadagna vendendo pubblicità sulle sue pagine e facendosi pagare dagli utenti che vogliono scaricare più di un certo numero di file a velocità più elevata del normale.

In un comunicato pubblicato poco prima della chiusura, Megaupload dava come ridicole le accuse di violazione di copyright affermando che la grande maggioranza di file fosse legale.

Le accuse nei confronti degli indagati sono pesanti: associazione a delinquere, riciclaggio e violazione del diritto d'autore.
Rischiano oltre 50 anni di prigione ciascuno.

anonymous_hacktivist_manifest.jpg

La chiusura di Megaupload e Megavideo sta portando ad una situazione di delirio sul web.
Sui social network non si parla d'altro. Ma a funzionare a stento non è solo Megaupload ma anche il sito della giustizia americana e la versione delle major della musica.
La causa? Degli attacchi di tipo DDoS ben mirati che sarebbero stati orchestrati dagli Anonymous.
Gli Anonymous si sono organizzati e hanno mandato in down il sito del Dipartimento di Giustizia americano e il sito dell'Universal.
Oltre a Megaupload ci sono: justice.gov; universalmusic.com; MPAA.org e molti altri cui Anonymous abbia intendo di non volersi fermare nella sua azione di disturbo.
Colpiti, affondati! Dall'annuncio all'irraggiungibilità dei siti presi di mira passano soltanto pochi minuti, dimostrando così una potenza di fuoco di enorme efficacia.

Dopo una manciata di minuti dalla chiusura di Megaupload e dalla notizia dell'arresto del fondatore, Kim Schimitz, gli Anonymous avevano così commentato:

"Una cosa è certa: aspettateci!"


A quanto pare la promessa è stata mantenuta e l'intenzione sarebbe quella di proseguire a tempo indeterminato!



Aggiornamento: Anonymous vendica Megaupload e si oppone al SOPA

Anonymous sta promuovendo un attacco in larga scala a tutti i siti di governo del mondo e ai siti di etichette musicali e dei produttori di film.
L'attacco sta avvenendo mediante LOIC, software sviluppato per creare attacchi DDoS su larga scala in modo da avere un massiccio numero di utenti.

Più di 5000 persone stanno partecipando e già 10 siti in 20 minuti sono andati down.
Anonymous sta scrivendo la storia del web attraverso un attacco cybernetico mai visto prima, scatenando una guerra ed una rivolta contro il SOPA.


Aggiornamento 2: Megaupload è tornato sotto un nuovo indirizzo

A comunicarlo sono gli Anonymous sul loro Twitter.

L'organizzazione si è data da fare per ripristinare un backup del sito.
Anonymous ha fatto sapere che Megaupload è tornato sotto un nuovo nome: Megaupload.bz e che non è finita!
Il messaggio su Twitter dice:
"✹BREAKING✹ – MEGAUPLOAD IS BACK, NEW #MEGAUPLOADSITE - http://megavideo.bz/ | #megaupload #opmegaupload."


Si preannuncia quindi una battaglia tra le forze dell'ordine e i pirati informatici che vogliono difendere la libertà del wev, una delle poche che si possono definire libere!



Aggiornamento 3:

megaw.png


Traduzione by Google:


NON ABBIAMO ALCUN NOME DI DOMINIO PER ORA



SOLO QUESTO INDIRIZZO IP (http://109.236.83.66) ATTENZIONE AI SITI PISHING!




Questo è il NUOVO SITO MEGAUPLOAD! stiamo lavorando per essere di nuovo pieno di nuovo



Bookmark il sito e condividere il nuovo indirizzo di facebook e twitter!




Aggiornamento 4:

SOPA: Senatori battono la ritirata.

Dopo la rivolta del web, i senatori della legge anti-pirateria battono in ritirata.
Wikipedia ringrazia tutti ma non è finita qui!

20 senatori statunitensi sono tornati sui loro passi sul sentiero della libertà della rete ritirando il supporto al disegno di legge che vorrebbe far chiudere tutti i siti atti alla condivisione di materiale illecito.

Da Wikipedia si festeggia al successo ottenuto col blackout di 24 ore nella giornata di ieri.
Un messaggio di ringraziamento dice: "Per noi non è una questione di soldi, ma di conoscenza", si legge nel comunicato diramato. I wikipediani hanno comunque lasciato intendere che la cosa non si è certo risolta qui."

Sul campo di battaglia è sceso anche il founder di Facebook Mark Zuckerberg dove dice: "il mondo abbia oggi bisogno di leader politici a favore di Internet"

Molti, come Facebook, continueranno ad opporsi al testo legislativo considerato come una minaccia per la natura di internet.



Aggiornamento 5:

Il 23 Gennaio 2012 sarà una data da ricordare.

10 tra i siti più noti e importanti al mondo: Google, Facebook, Twitter e molti altri, chiuderanno per 24 ore in segno di protesta contro l'approvazione del SOPA, che con molta probabilità arriverà il 24 Gennaio.
Proprio a casua della SOPA grandi siti come Facebook e Twitter rischierebbero la chiusura in quanto, se contengano materiale che viola ilcopyright, potrebbero subire la chiusura governativa.
Il 23 Gennaio 2012 ci sarà la sospensione dei servizi per protesta contro il SOPA.

(n.r.: video delle dichiarazioni del gruppo di anonymous)



TRADUZIONE (n.r. approssimativa per chi non sa lo spagnolo):
"Questo è un urgente richiamo d'allerta per tutte le persone degli Stati Uniti. Il giorno che tutti noi stavamo aspettando è purtroppo giunto. Gli Stati Uniti stanno censurando Internet. La nostra evidente risposta è che non rimarremo seduti mentre ci vengono portati via i nostri diritti da un governo al quale affidiamo la loro stessa tutela. Questa non è una chiamata allearmi, ma un richiamo a conoscere e ad agire! Il Governo degli Stati Uniti ha superato ogni limite dandoci un falso senso di libertà. Pensiamo di essere liberi e di poter fare quello che vogliamo, ma in realtà siamo molto limitati e abbiamo un grosso numero di restrizioni per quello che possiamo fare, per quello che possiamo pensare, e anche per come veniamo educati. Siamo stati talmente distratti da questo miraggio di libertà, che siamo diventati esattamente cosa cercavamo di evitare. Per troppo tempo, siamo rimasti fermi quando i nostri fratelli e sorelle venivano arrestati. Per tutto questo tempo, il governo ha ordito intrighi, tramando modi per incrementare la censura attraverso il blocco degli ISP, il blocco dei DNS, la censura dei motori di ricerca, dei siti, e una varietà di altri metodi che direttamente si oppongono ai valori e alle idee che condividono sia Anonymous, ovviamente, che gli stessi padri fondatori di questo paese, che credevano nella libertà di parola e di stampa. Gli Stati Uniti sono spesso stati indicati come esempio ideale di paese libero. Quando la stessa nazione che è conosciuta per la sua libertà e i suoi diritti inizia ad abusare delle sue proprie persone, allora bisogna iniziare a combattere, perché gli altri la seguiranno presto. Non pensiate che perché non siete cittadini americani, questa storia non vi riguardi. Non potete rimanere ad aspettare che la vostra nazione faccia lo stesso. Dovete fermare tutto questo prima che cresca, prima che venga riconosciuto come accettabile. Dovete distruggerlo dalle fondamente, prima che diventi troppo potente. Possibile che il governo americano non abbia imparato dal passato? Non ha visto le rivoluzioni del 2011? Non ha notato che ci siamo opposti ogni qualvolta ci siamo imbattuti in tutto ciò e che continueremo a farlo? Ovviamente il governo statunitense pensa di essere esente. Questo non è solamente un richiamo collettivo di Anonymous a darci da fare. Cosa può mai risolvere un attacco DDoS? Che cosa può essere attaccare un sito rispetto i poteri corrotti del governo? No. Questo è un richiamo per una protesta di grandezza mondiale sia su internet che nella vita reale contro il potere. Diffondete questo messaggio ovunque. Non possiamo tollerare quello che sta succedendo. Ditelo ai vostri genitori, ai vostri vicini, ai vostri colleghi di lavoro, ai vostri insegnati e a tutti coloro con i quali venite in contatto.Tutto quello che stanno facendo riguarda chiunque desideri la libertà di navigare in forma anonima, parlare liberamente senza paura di ritorsioni, o protestare senza la paura di essere arrestati. Andate su ogni rete IRC, su tutti i social network, in ogni community on-line e dite a tutti l'atrocità che sta per essere commessa. Se protestare non sarà abbastanza, gli Stati Uniti dovranno vedere che siamo davvero una legione e noi dovremo unirci come una sola forza opponendoci a questo tentativo di censurare Internet ancora una volta, e nel frattempo scoraggiare tutti gli altri governi dal tentare ancora. Noi siamo Anonymous. Noi siamo una legione. Non perdoniamo la censura. Non dimentichiamo la negazione dei nostri diritti come esseri umani liberi. Questo è per il governo degli Stati Uniti. Dovevate aspettarvi la nostra reazione".


Petizione:

Vi chiedo cortesemente di firmare la petizione contro la proposta di legge SOPA e di convidiere sui vostri account Facebook!
Ci vogliono solo 2 minuti! Diamo il nostro contributo.


Clicca qui -----> End Piracy, Not Liberty – Google

(N.R.: Video della notizia in Italiano:)




Fonte: http://www.extremegeneration.it/out-post/9072-chiuso-megaupload-la-rivolta-del-web-e-degli-anonymous.html


Aggiungo una notizia di questa sera (ore 21.30 circa) diramata da RAI NEWS: Anonymous attacca anche il sito FBI che va down e molti altri siti (immagino oltre a quelli che sono stati già attaccati).

Aggiungo anche questa notizia per dovere di cronaca, tutti gli altri approfondimenti li lascio a voi:


La notizia è di poco fa, Sopa è stato rinviato a data da destinarsi. Copio dal sito Linchiesta
“SOCIETÀ
20 gennaio 2012 – 19:34
La protesta contro SOPA e PIPA, non ultimo lo sciopero del 18 gennaio, ha ottenuto oggi il suo risultato più importante. Il voto su entrambe le proposte di legge USA- formalmente miranti a proteggere il diritto d’autore, di fatto liberticide secondo esperti e big di Silicon Valley – è stato infatti rimandato a data da destinarsi.
Primo risultato: il principale proponente di SOPA, Lamar Smith, dopo aver annunciato di voler proseguire l’esame del testo a febbraio solamente il giorno precedente al blackout della rete, ha fatto retromarcia. I sostenitori della legge dovranno «attendere fino a quando non sarà raggiunto un più ampio consenso sulla soluzione», ha affermato Smith, a quanto riporta Politico.com. Questa volta, tuttavia, nessuna data.

Secondo: anche PIPA, per cui era in programma un voto il 24 gennaio, ha registrato una netta battuta d’arresto. «Alla luce degli eventi recenti», ha scritto il leader della maggioranza al Senato, Harry Reid, è stato «posticipato». Certo, la pirateria va combattuta, ha affermato Reid, ma il resto del comunicato non va oltre un laconico «sono fiducioso che sia possibile raggiungere un accordo nelle prossime settimane». Anche in questo caso, dunque, nessuna data. Per ora, insomma, meglio non rischiare una sonora bocciatura. O scatenare un’ulteriore protesta.
I meriti del blackout sono evidenti, dato che è stato proprio lo sciopero del web dello scorso 18 gennaio ad aver fatto cambiare idea a diversi deputati e senatori fino ad allora favorevoli a SOPA e PIPA. Lo riconosce anche il repubblicano e membro del Congresso Darrell Issa: «merito» dei «sostenitori di Internet» se la minaccia è, per ora, sventata. Ma è meglio non cantare vittoria: «RImandare il voto al Senato su PIPA rimuove la minaccia imminente alla rete, ma non è ancora finita». Dopo la chiusura di Megaupload, e la poderosa reazione di Anonymous, difficile dargli torto.”
Sono molti giorni che su twitter metto ogni possibile notizia sulla battaglia, fondamentale,contro la nuova legge antipirateria che è in discussione negli Usa e che, se approvata, metterebbe a rischio la libertà di Internet. Ma la battaglia è passata ad un livello superiore, con la chiusura di Megaupload e l’arresto dei proprietari, e con l’attacco di Anonymous a Universal, Riaa e Mpaa.
La materia è estremamente rilevante e la pirateria c’entra solo relativamente. Certo la diffusione di materiali protetti da copyright è la causa della chiusura del sito e dell’arresto dei proprietari, ma è la motivazione della chiusura che rende l’intera faccenda preoccupante. Il file sharing è una pratica legale, io possomo condividere i miei file con chi voglio e come voglio, usando il servizio. Ma Megaupload, secondo i responsabili delle case di produzione cinematografiche e musicali, doveva controllare cosa veniva condiviso attraverso il suo servizio, e impedire la condivisione di materiali illegali. Non lo ha fatto e quindi è responsabile. E più o meno la stessa cosa che vorrebbero rendere legge i proponenti del Sopa, lo Stop Online Piracy Act, aprendo però una pericolosa stagione di controlli da parte di chiunque gestisca reti e siti, dalle compagnie telefoniche in giù.
La legge mette a rischio la libertà, perchè non ci sono solo le sanzoni pecuniarie o penali, un sito può essere chiuso perchè offre un contenuto protetto dal copyright, e i gestori devono sempre controllare tutto, sostituendosi, anzi diventando, polizia.
Sarebbe come dire che la Vodafone, cito a caso, dato che vengono certamente orditi reati usando la sua rete telefonica, dovrebbe controllare tutte le telefonate e impedire quelle che spingono al malaffare. O che la Beretta, che produce armi, sarebbe responsabile per l’uso che di queste fa un assassino. Esagero? Forse, ma non troppo, perchè la nuova legge in discussione in America a questo porta. E lo fa per i “mancati introiti” dell’industria dello spettacolo, cinema e musica in testa.
La pirateria esiste, ed esiste Internet. Il dominio della copia è cambiato, la tecnologia è cambiata, le leggi di circolazione stradale che andavano bene all’epoca dei carri e dei cavalli non vanno più bene nell’era delle automobili. E la repressione, oltre che essere inutile, è pericolosa. Oggi è megaupload, domani potrebbe essere chiunque, messo giù perchè magari qualcuno, per far chiudere un sito “scomodo” ha postato o distribuito dei materiali protetti da copyright. Esagero? Forse, ma non tanto.

Detto questo va anche detto, perchè non ci siano equivoci, che Kim Schmitz, il proprietario di Megaupload, non è un santo, che il suo business miliardiario era basato ovviamente sul fatto che su Megaupload passassero montagne di materiale protetto da copyright, e che di certo lui non può passare come una vittima, essendo certamente un personaggio poco difendibile. Scrive Gabriele Niola su Wired :” La libertà d’espressione e la ricerca di un’idea di copyright meno estremo possono passare attraverso la pirateria come sistema di scambio tra pari e “resistenza attiva” ad un sistema che non si adegua ma ingrossare il portafogli e aggiungere Rolls Royce, Lamborghini e Maserati al garage di un criminale, invece che foraggiare major ugualmente avide, non è molto diverso nè tantomeno utile o nobile” e con buona probabilità ha ragione. Ma difendere Megaupload significa difendere noi stessi, difendere una realtà che è già cambiata e che, anche se chiudessero tutti i siti attraverso i quali si scambiano file protetti da copyright, non porterebbe l’orologio della storia all’era analogica. Difendere Megaupload significa provare a forzare delle regole che oggi sono, e lo saranno sempre più, inapplicabili, proprio per mettere fuori gioco personaggi come Schmitz. Se si vuole proteggere il diritto d’autore la cosa più semplice, intelligente, ovvia da fare è cambiarlo, avere idee nuove per tempi e tecnologie nuove. E non lasciare spazio ai pirati, quelli veri

Fonte: http://assante.blogautore.repubblica.it/2012/01/megaupload-e-la-battaglia-contro-sopa/

C
he sia l'inizio di una grande svolta? Forse... stiamo a vedere
 
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