Hyundai i-Blue
i-Blue: un'ecogamma a partire da 65 g/km di CO2
Senza molto scalpore e annunci a sensazione, Hyundai sta lavorando per offrire modelli a basso impatto ambientale. A Ginevra ha portato tre edizioni molto interessanti, definite “i-blue”, di modelli già in listino ottimizzati per ridurre consumi ed emissioni.
Lo stesso “ecotrattamento”, aggiunge Hyundai, sarà applicato alla nuova i20, l'auto che dovrebbe sostituire la Getz. La Casa definisce il concetto i-blue “una pratica soluzione destinata alla produzione”, il che fa pensare che possa essere introdotto sul mercato in tempi abbastanza brevi. Così come la parente stretta Kia sta facendo con la eco cee'd, presentata prima come concept e poi annunciata come auto di serie disponibile entro fine 2008. La novità più interessante tecnicamente del trio di concept i-blue presentati a Ginevra è senz'altro la i10 a metano, che promette prestazioni e consumi di assoluto rilievo. L'inedito 3 cilindri turbo di soli 800 cc avrebbe 72 kW/98 cv di potenza e permetterebbe alla city car coreana di emettere solo 65 grammi/km di CO2. Dati che metterebbero un'eventuale i-blue a metano di serie in una posizione ecologicamente imbattibile a livello di auto “termiche”. Basti dire che, rispetto all'unica city car a metano “ufficiale” oggi disponibile, la Fiat Panda Panda, consumi ed emissioni di gas serra sarebbero inferiori del 43%, la potenza superiore del 94%. Se per questi dati e per la stessa introduzione in serie usiamo il condizionale, la i10 blue e la i30 blue, entrambe turbodiesel, sono due proposte di cui è certamente possibile la rapida introduzione in serie. Incorporano una tipologia di modifiche su trasmissione, gestione motore e resistenza all'avanzamento già applicate ad esempio da Volkswagen per la sua recente gamma BlueMotion. I cambi a 5 marce lasciano il posto a unità a 6 rapporti, con prima, seconda e terza allungate e la disponibilità di un nuovo rapporto superiore molto demoltiplicato. Sul piano motoristico, le modifiche riguardano la diversa mappatura elettronica, l'utilizzo di lubrificanti speciali, l'adeguamento del sistema di raffreddamento. Il tutto unito all'adozione di sistema Start/Stop della Bosch e all'indicatore sul cruscotto del momento giusto per il cambio marcia. La resistenza aerodinamica è stata ridotta grazie soprattutto al sottoscocca liscio e all'abbassamento dell'assetto di 15-20 mm. Il contenimento degli attriti di rotolamento è affidato all'utilizzo di specifici pneumatici Michelin. Rispetto alle versioni di serie basate sugli stessi propulsori, le emissioni di CO2 della i10 1.1 CRDi scendono da 114 a 95 g/km (-17%), quelli della i30 1.6 CRDi da 125 a 106 g/km. Valori ottimi che ci auguriamo di vedere presto riportarti nei listini ufficiali Hyundai.