E' abbastanza difficile spiegare, edulcorando, un'esclamazione tipica dialettuale inedulcorabile.
Ci provo.
E' un tipico intercalare veneziano (per alcuni ristretto alle sole municipalità di Mestre e Marghera) che, da un punto di vista letterale, sembrerebbe tirare in ballo un certo fluido corporeo...
In realtà, vari glottologi, sostengono che l'etimologia di tale esclamazione derivi dal modo dialettale con cui, nel veneziano, si nomina il venticello freddo e fastidioso, tipico delle giornate invernali lagunari.
Tale venticello in veneziano we say "sborin", ma, quando è pesante, si toglie il diminutivo e la parola fa rima con il metallo aureo.
Ecco che l'esclamazione etimologicamente starebbe a significare: "cacchio, che vento pesante e fastidioso che tira, che ghe s....!!!"
Volgare?
Si, perchè ad un primo impatto non si pensa subito al vento ma all'altra cosa, visto che comunque nel volgare del latino che chiamiamo "italiano", in questo caso molto volgare, il fluido di cui sopra si chiama in un modo molto simile in tutta Italia (al femminile, e questo è incapibile...).
In realtà, per un veneziano (di terraferma, oserei dire) tale esclamazione è usata in luogo della punteggiatura, al pari della bestemmia che in Veneto non ha nulla a che vedere con la religione.
Non so se sono riuscito a spiegare.
Se non c'è l'ho fatta... che GS!