I modelli Hyundai oramai hanno raggiunto prezzi che li pongono nella media della concorrenza.
La qualità per fortuna è aumentata di pari passo, per cui ci si ritrova su ottime auto anche scegliendo i prodotti della Casa coreana (tant'è che io stesso, pur "amante viscerale" delle auto tedesche, ne ho acquistata una).
Aspetti come la taratura dello sterzo, oppure la riprogrammazione della centralina elettronica (lo stesso motore 1.2 eroga 85 cavalli su altri modelli), dovrebbero essere
IN OGNI CASO rivisti per "mantenere" l'auto nell'ambito qualitativo che le compete.
E difatti la nuova i20 dovrebbe avere la possibilità di ricevere entrambe le migliorie.
Ritengo però che senza alcuno sforzo (da parte della Casa) le stesse dovrebbero essere implementate anche sul modello attuale, magari in occasione dei tagliandi (come fà VW).
E' ovvio che non è possibile modificare la potenza massima per questioni legali/burocratiche/di omologazione, ma migliorare la fluidità del motore è di sicuro possibile.
Una piccola nota.
La Polo in nostro possesso non adotta il 1.2 TSI ma il 1.4i da 85 cavalli.
Forse sarà la cilindrata leggermente superiore, ma il tiro del motore è decisamente migliore sotto i 3000 giri, e questa caratteristica rende l'auto (la Polo) molto più guidabile rispetto alla i20.
Lasciando perdere il cambio e la frizione, tutto sommato assolutamente accettabili (retromarcia compresa), rimane il problema del servosterzo, invero maltarato (tempo fà aprii un post in proposito).
La servoassistenza viene a mancare in modo troppo brusco una volta in marcia, e gli indurimenti del comando sono evidenti.
E' un peccato, perchè sia la precisione che la progressività dello sterzo sono di ottimo livello.
Prerogative purtroppo "rovinate" dalla tarature non indovinate della servoassistenza.
Su molte auto è possibile variare i valori della servoassistenza tramite computer portatile/palmare (sulle VW-Audi tramite il cosiddetto VAG-COM, che posseggo e utilizzo), ma l'assistenza Hyundai (alla quale mi sono rivolto per supporto) mi ha dato purtroppo parere negativo per quanto riguarda la i20.
Siamo nel 2012 e ritengo che l'elettronica dovrebbe essere un pochettino più evoluta, anche considerando che il costo dell'eventuale "regolazione/taratura" equivarrebbe a ...... zero!
A causa del notevolissimo costo degli accessori aftermarket (sensori di parcheggio posteriori, specchietti reclinabili), il costo totale della nostra i20 ha sfiorato i 13000€, pur sfruttando una mega-offerta dei modelli in pronta consegna.
La Polo, acquistata dallo stesso Concessionario (che vende anche Seat, Mazda e Skoda) è stata pagata solamente 1500€ in più, rendendo una auto in rottamazione (sempre una Polo 1.4, ma Variant del 1999).
Sulla Polo, oltre agli accessori presenti sulla nostra i20, sono presenti 4 alzacristalli elettrici automatici (azionabili anche telecomando), una elettronica di bordo molto più moderna con cruise control e doppio cdb, il clima automatico, i sedili anteriori regolabili in altezza, il bracciolo anteriore, il sensore pressione pneumatici, l'Hill Holder, la ruota di scorta di dimensioni normali, i vetri posteriori e il lunotto oscurati (ovviamente sono presenti anche i cerchi in lega, i fendinebbia, i sensori di parcheggio posteriori e il navigatore portatile, un Gamin Nuvi con mappa Europa).
Se quindi si considerano le maggiori dotazioni, la differenza di prezzo non diviene così esagerata.
Devo dire che la qualità degli interni (soprattutto quella delle plastiche superiori della plancia) non si discosta molto tra le due auto (
ottima cosa relativamente alla i20), così come gli accoppiamenti delle lamiere e le finiture in generale.
Solo la qualità dei tessuti dei sedili è migliore (nella Polo), ma non di tanto.
Segno inequivocabile che la i20 vale i soldi che costa (altrimenti non l'avrei acquistata).
Scusate della lunga disquisizione/divagazione, ma a me piace avere prodotti il più possibile "perfetti".
E sapendo che sarebbe possibile ottenere (praticamente gratis) la perfezione anche sulla i20, mi "arrabbio" un po' con Huyndai.
Basterebbe poco, che ce vò!